Ustica, richiesta l’archiviazione. Cosa ne direbbe Purgatori?

Ustica, il DC-9 Itavia, i morti, gli insabbiamenti: anni di ricerche e inchieste potrebbero concludersi in un nulla di fatto se venisse accolta la richiesta della Procura di Roma di archiviare l’inchiesta.

La recente decisione della Procura di Roma di archiviare l’inchiesta sulla strage di Ustica rappresenta l’ennesimo schiaffo alla memoria delle 81 vittime e alle loro famiglie, che da oltre quattro decenni cercano invano verità e giustizia.

Mi chiedo cosa ne penserebbe uno dei miei professori di giornalismo investigativo, Andrea Purgatori.

Il Muro di Gomma

Il 27 giugno 1980, il DC-9 Itavia, decollato da Bologna e diretto a Palermo precipitò nel Mar Tirreno tra l’isola di Ponza e l’isola di Ustica, causando la morte di tutti i settantasette passeggeri e dei quatto membri dell’equipaggio.

Le cause di questo disastro sono rimaste avvolte nel mistero, alimentando sospetti di depistaggi, insabbiamenti e omissioni da parte delle istituzioni.

Nel corso degli anni, diversi esponenti politici e giornalisti hanno cercato di portare alla luce la verità sulla strage. Uno di questi è stato proprio Andrea Purgatori, giornalista e saggista, che tra i molti lavori di inchiesta svolti, ha dedicato anni e tanti studio alla Strage di Ustica.

Tra i suoi lavori su Ustica ricordo il libro: “A un passo dalla guerra – Ustica: Storia di un segreto inconfessabile” del 1995, il film diretto da Marco Risi del 1991 “Il muro di gomma” di cui ha scritto la sceneggiatura e gli approfondimenti su La7 per il programma televisivo “Atlantide – Storia di uomini e di mondi”, in cui ha analizzato documenti, testimonianze e nuove rivelazioni.

Proprio un anno fa è stato dedicato un muretto ad Andrea Purgatori, costruito nel giardino antistante il Museo per la Memoria di Ustica.

Daria Bonfietti, presidente della dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, durante la cerimonia ha sottolineato come Purgatori fosse stato importante “perché ha provato a non farsi fregare. L’importanza di Andrea è anche quella di aver saputo mantenere il dubbio, il tarlo e cercato in tutti i modi di fare emergere la verità”

La Strage di Ustica negli anni: le teorie

Nel 2008, l’allora Presidente emerito Francesco Cossiga rivelò che il DC-9 sarebbe stato abbattuto da un missile francese durante una battaglia aerea. Queste dichiarazioni portarono all’apertura di una nuova inchiesta da parte della Procura di Roma.

Tuttavia, dopo anni di indagini, la Procura ha recentemente richiesto l’archiviazione, sostenendo l’impossibilità di individuare i responsabili.

Ma vediamo le varie teorie che si sono susseguite negli anni, perché, oltre alla versione ufficiale che ipotizza un cedimento strutturale dell’aereo, esistono numerose ipotesi alternative.

Una delle più accreditate sostiene che il DC-9 sia stato abbattuto accidentalmente durante uno scontro aereo tra un caccia NATO e un Mig libico, che sarebbe stato poi ritrovato abbattuto sulla Sila poche settimane dopo.

Secondo alcuni, la strage sarebbe stata il risultato di un’operazione segreta militare mai ammessa ufficialmente, mentre altri sospettano che l’aereo civile sia stato abbattuto deliberatamente per eliminare un bersaglio presente a bordo.

Ulteriori teorie parlano di un possibile coinvolgimento di servizi segreti stranieri e di un insabbiamento sistematico per evitare tensioni diplomatiche tra Italia, Francia e Stati Uniti.

In tutto questo si parla quindi di documenti scomparsi, registrazioni di radar cancellate e testimoni scomodi messi a tacere. La persistenza di queste teorie non fa che aumentare la sfiducia nei confronti delle istituzioni, già incapaci di fornire risposte concrete.

Colpevoli inesistenti

A mio parere la decisione della Procura di Roma di archiviare l’inchiesta rappresenta una sconfitta enorme per la giustizia italiana. Mi chiedo come possa essere possibile, dopo 45 anni che nessuno sia riuscito ad individuare il responsabile di una tragedia così grave.

Inoltre, le famiglie delle vittime meritano delle risposte e sicuramente non meritano l’impunità.

A questo punto non credo nemmeno nella “impossibilità di trovare i colpevoli”, piuttosto credo che non si vogliano trovare. O peggio, che si siano finalmente trovati e che dirlo sarebbe un problema a livello internazionale.

Non sarà forse che, proprio ora, in questo clima di crisi internazionale in cui si auspica la cooperazione tra gli Stati UE per arginare Trump, non sia conveniente “cacciar fuori” la verità e si teme che venga fuori?

L’associazione Articolo 21 ha aderito all’invito di Daria Bonfietti a ritrovarsi domenica 9 marzo alle ore 11 davanti al Museo per la Memoria di Ustica, per chiedere ancora una volta verità e giustizia per le 81 vittime innocenti della strage.

Peccato che non ci sarà il Prof Andrea Purgatori, questa volta, a combattere a fianco dell’associazione.

Sara Alice Ceccarelli

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