Chiara Poggi: riaperto il caso

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Chiara Poggi: la procura riapre il caso della 26enne ritrovata morta nella propria abitazione, a Garlasco, nel 2007

Il 13 agosto 2007, Chiara Poggi, 26 anni, viene trovata senza vita nella sua abitazione di Garlasco, in provincia di Pavia. A scoprire il corpo è il fidanzato, Alberto Stasi, che chiama i soccorsi dichiarando di aver trovato Chiara riversa sulle scale interne della casa.

Le indagini si concentrarono subito su Stasi, che viene inizialmente indagato e poi assolto in due gradi di giudizio per insufficienza di prove. Tuttavia, a seguito di nuovi accertamenti e di una revisione del processo, il giovane viene nuovamente giudicato e nel 2015 condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata.

Sviluppi successivi e richieste di revisione

Nel corso degli anni, la difesa di Stasi ha presentato diverse istanze di revisione del processo, sostenendo l’esistenza di nuovi elementi probatori. In particolare, nel 2016, l’attenzione si concentra su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, il cui DNA sarebbe stato trovato sotto le unghie della vittima.

Alla fine però, le indagini su Sempio vengono archiviate nel 2017 per insufficienza di prove.

Le successive richieste di revisione presentate dalla difesa di Stasi vengono respinte, sia dalla Corte di Cassazione italiana nel 2021, sia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2023 e nel 2025, confermando la condanna definitiva di Stasi.

Riapertura delle indagini e nuove analisi del DNA

L’11 marzo 2025, la Procura di Pavia decide di riaprire le indagini sul caso Poggi, notificando un avviso di garanzia ad Andrea Sempio per omicidio in concorso.

Questa decisione è scaturisce da nuove analisi del DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara, che avrebbero evidenziato una compatibilità con il profilo genetico di Sempio.

Le nuove tecnologie di analisi genetica hanno permesso di ottenere risultati più precisi rispetto al passato, rendendo il campione di DNA utilizzabile a fini giuridici così la Procura ha ritenuto necessario riaprire il fascicolo precedentemente archiviato e avviare nuove indagini su Sempio.

Reazioni della famiglia Poggi e della comunità di Garlasco

La riapertura del caso ha suscitato diverse reazioni. Rita Poggi, madre di Chiara, ha espresso il suo disagio per questa nuova fase delle indagini, affermando: “Per noi il colpevole resta Alberto Stasi. Quando avremo un po’ di pace?”

Anche la comunità di Garlasco è rimasta sorpresa dalla notizia. Molti cittadini hanno espresso disorientamento e stupore per la riapertura delle indagini, ribadendo la loro convinzione sull’innocenza di Stasi.

A breve si sapranno i risultati delle nuove analisi avvenute proprio oggi.

Sara Alice Ceccarelli

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